Segnatura: una disposizione amorevole?

Lo slogan, ormai logoro, secondo cui Geova benedirà gli sforzi dei devoti Testimoni di Geova non regge ad un’esame. Scava a fondo e scoprirai che il piccolo elenco di benedizioni offerte non solo sono soggette a delle condizioni ma possono essere ottenute anche con mezzi secolari.

Quindi, mentre le carote offerte sono poche, i bastoni non lo sono.

Il “bastone definitivo” utilizzato dalla Watchtower è l’ostracismo; una punizione egoistica e artificiosa, riservata a coloro che lasciano l’organizzazione, sia per scelta che per espulsione. È crudele, dannoso e, in alcuni casi, letale.

La segnatura, una espulsione “light”, colma nettamente il vuoto in cui può essere inflitta una punizione anche se il “peccato” non prevede l’espulsione ma deve essere fatta giustizia agli occhi della congregazione.

Questa forma di punizione è riservata ai “peccati” per i quali non può essere comminata la disassociazione ma dei quali almeno una parte, se non la maggior parte, della congregazione è a conoscenza. Si manifesta sotto forma di un discorso, di solito pronunciato poco tempo dopo che il pettegolezzo sul “peccatore” si è sparso nella congregazione, che solletica le menti meschine e mette in imbarazzo il “colpevole”.

La segnatura, come indubbiamente la Watchtower sa molto bene, non è solo un modo molto efficace per umiliare i fedeli, ma anche un mezzo per incutere terrore. È il bastone che l’organizzazione continua a brandire.

Il mortificato destinatario di questo “provvedimento amorevole” dovrà ora soffrire essendo snobbato dalla sua famiglia e dai suoi amici.

Esperienze

Il post di Reddit che ha ispirato questo articolo riportava le esperienze personali di molti che erano stati “segnati” e le conseguenze che tale provvedimento aveva avuto su di loro; spoiler, non sono buone.

L’utente cafenegroporfavor condivide la propria esperienza:

Sono stata segnata con un discorso, avevo 16 anni e stavo affrontando il divorzio dei miei genitori. A motivo di quel discorso tutti, anche i miei “amici”, mi voltarono le spalle proprio quando ne avevo più bisogno. Sono stata segnata per aver “flirtato” con un ragazzo “del mondo”, era un mio amico che mi ha sostenuto nei momenti difficili e gli Anziani sentenziarono che un’amicizia con una persona “del mondo” fosse sufficiente per un discorso di segnatura. Quell’episodio mi ha provocato disturbo da stress post-traumatico e altri problemi di salute mentale.

Questa esperienza è una netta condanna sia della pratica della “segnatura” che della capacità degli Anziani di affrontare i problemi che riguardano la salute mentale.

L’utente CraniumFuzz racconta di essere stata “segnata” per aver divorziato da un marito infedele.

Sono stata segnata per l’infedeltà del mio, ormai ex, marito. Se avessi continuato a fare le mie ore di pioniera regolare, mentre gestivo un divorzio scandalosamente pubblico, a sopportare ogni inappropriata cura dai “Oh-così amorevoli” Anziani e non avessi cercato il supporto di un terapista qualificato in abusi e disturbo da stress post-traumatico, forse mi sarei potuta risparmiare l’ulteriore umiliazione della distruzione della mia reputazione.

Anche le esperienze citate da altri utenti chiariscono come il risultato di questa disposizione sia peggiore dell’offesa, dato che l’essere “segnati” è stato un fattore decisivo nel loro abbandono della religione. E’ chiaro come non ci sia alcuna traccia di umanità in un provvedimento progettato per isolare un essere umano calpestandone la dignità.

Origini

Il precedente scritturale della “segnatura”, che si trova in 2 Tessalonicesi 3, è molto vago:

Fratelli, nel nome del nostro Signore Gesù Cristo vi diamo istruzioni di allontanarvi da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo la tradizione che avete ricevuto da noi. … Quanto a voi, fratelli, non smettete di fare il bene. Ma se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, tenetelo segnato e smettete di stare in sua compagnia, in modo che si vergogni. Comunque non consideratelo un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello.

Questo versetto faceva parte di una “Risposta a Domande” di lettori che chiedevano se potevano segnare personalmente qualcuno se ritenevano che lo meritasse. Le Scritture sono povere di dettagli e forniscono ampio margine di interpretazione. Che cosa significa, in concreto, “comportarsi disordinatamente“? Il manuale “Pascete il gregge” fa l’esempio di qualcuno che frequenta sentimentalmente una persona “del mondo”.

E’ ragionevole chiedersi perché l’intera procedura della “segnatura” sia stata demandata agli Anziani. La lettera di Paolo è rivolta alla congregazione, non agli Anziani di Tessalonica, e suggerisce che la “segnatura” deve essere fatta a livello personale e non è una questione di congregazione.

Questa interpretazione errata viene ulteriormente aggravata dal suggerimento che la rimozione di questo stigma deve essere effettuata dagli Anziani riprendendo ad associarsi con il “segnato”, segnalando in questo modo l’avvenuta rimozione della “segnatura” al resto della congregazione. Ma non è necessario che l’accettazione del pentimento del “colpevole” sia unanime:

Se il disordinato è spinto a cambiare, gli Anziani possono decidere individualmente di riprendere a socializzare personalmente con lui. . .” il che significa che una metà degli Anziani potrebbe continuare ad evitare l’autore del “peccato” mentre l’altra metà potrebbe portarlo al pub a bere una birra dopo l’adunanza. Una congregazione confusa può quindi decidere di tenere segnato o meno un componente della congregazione in base a quale è il suo Anziano preferito.

I meccanismi della “segnatura” sono volutamente indiscreti, rendendo chiaro che un discorso è riferito ad una persona specifica disseminandolo di gemme come “l’abbiamo già notato nella nostra stessa congregazione“. C’è poco spazio per l’anonimato con i tamburi della giungla che molto probabilmente hanno già identificato il “chi”, questo piccolo discorso ora spiegherà il “cosa”. Anche quelli che non ne sapevano nulla possono ora frugare in giro per colmare le lacune al mulino dei pettegolezzi.

Questa è un’altra pratica dannosa della Watchtower e, come con la maggior parte delle sue misure punitive, la linea tra ciò che dovrebbe essere amorevole e utile e ciò che è offensivo e distruttivo è definita dalle opinioni di uomini non qualificati e imperfetti.


Link all’articolo originale: https://jwwatch.org/general-information/marking-another-weapon-in-the-watchtower-arsenal