NEWS: Il Report governativo australiano condanna le politiche di gestione di abusi dei Testimoni di Geova

arcLe critiche ai Testimoni di Geova e ai loro vari regolamenti, dalla gestione dei casi di pedofilia alla proibizione di procedure mediche come le trasfusioni di sangue, hanno portato a una campagna “diffamatoria” nei confronti degli oppositori alle politiche dei Testimoni.

Coloro che dissentono, gli ex membri di questa religione, vengono bollati come “apostati mentalmente malati“nelle pubblicazioni dei Testimoni.

La religione di Scientology usa un’espressione simile, chiamando le persone che dissentono “individui soppressivi”. Come indicato sul loro sito web:

Essere dichiarato “individuo soppressivo” è estremamente raro e si traduce nell’espulsione dalla religione di Scientology. Ciò si verifica nei casi di gravi peccati contro la fede di Scientology e può verificarsi anche quando un individuo opera attivamente per sopprimere il benessere degli altri.

Quando qualcuno è stato espulso dalla religione, quella persona perde sia la sua comunione con la Chiesa che con gli altri scientologisti

Sito web di Scientology

unbiased_sealPer i testimoni di Geova, il terrore di stare in compagnia di tali individui o di leggere i loro libri, articoli o siti web è così radicata che chiunque venga scoperto leggere o essere d’accordo con queste informazioni è soggetto al processo della disassociazione, lasciando così il Testimone completamente isolato, senza amici, famiglia o la rete di sostegno di cui ha disperatamente bisogno un normale essere umano per vivere normalmente.

Detto questo, è un sollievo quando notizie indipendenti o organizzazioni governative pubblicano fatti e dati che hanno origine, non da fonti “apostate”, ma da agenzie e professionisti che operano per il benessere di tutti i membri della nostra società, in particolare i più vulnerabili, i nostri figli.

Anche se non si può evitare il fatto che queste organizzazioni pseudo-religiose cercheranno di dipingere i rapporti negativi come propaganda ispirata da “Satana”, il Testimone di Geova di oggi ha finalmente l’opportunità di fare le proprie ricerche personali, senza lo stigma associato alla lettura di materiale palesemente “apostata”. La maggior parte dei Testimoni leggono o guardano, almeno in qualche misura, i notiziari o i quotidiani per tenersi aggiornati con le notizie, pur essendo categoricamente ordinato loro dal Corpo Direttivo che DEVONO evitare siti “apostati”.

Il risultato finale è che alcuni Testimoni (anche se non la maggior parte) possono sentirsi più tranquilli nel leggere documenti di un tribunale imparziale, indagini, ricerche o rapporti governativi senza alcun collegamento diretto con materiale apostata.

Questo ci porta all’ultimo rapporto del governo australiano e alla sua indagine in corso su quelle istituzioni che hanno terribilmente fallito quando si è trattato di denunciare i casi di abusi sui minori, in particolare i Testimoni di Geova.

Negli ultimi 2 anni, JW Survey ha pubblicato decine di articoli sul tema degli abusi sui minori all’interno dell’organizzazione dei Testimoni di Geova, con il culmine raggiunto nel 2015, quando abbiamo appreso che il Governo Australiano ha aperto un’inchiesta su diverse istituzioni le cui politiche ponevano i bambini in grave pericolo. Per i Testimoni, il pericolo è stato causato dell’applicazione arcaica della regola dei “due testimoni” e dalla politica di non contattare le autorità di polizia o di protezione dell’infanzia quando l’abuso veniva scoperto dagli Anziani dei Testimoni.

Mentre i Testimoni continuano ancora a negare sia le accuse che le conclusioni di tali commissioni, la presentazione di una vasta quantità di prove, testimonianze e le deposizioni incrociate di vari Anziani dei Testimoni di Geova, avvocati e anche del membro del Corpo Direttivo Geoffrey Jackson, non ha lasciato alcun dubbio sul fatto che l’inchiesta è approfondita e ben documentata ed è disponibile alla visione, nella comodità della propria casa, del pubblico di tutto il mondo. Le prove sono disponibili QUI e i video di tutte le testimonianze possono essere visualizzati su YouTube seguendo QUESTO LINK.

Se sei un testimone di Geova, per favore, consulta questi link, ti assicuro che non sono materiale apostata.

La Australian Royal Commission del 2015 ha cambiato tutto e la consapevolezza generata ha portato innumerevoli persone a farsi avanti per condividere la propria storia di abusi ed il successivo insabbiamento da parte degli Anziani dei Testimoni a causa delle politiche interne di questa religione. Un esempio recente è il caso di Tricia Franginha, il cui video su YouTube è immediatamente diventato virale, che ha rivelato il profondo trauma degli abusi sessuali subiti per mano di suo padre e l’incredibile insabbiamento che ha portato alla mancanza di qualsiasi provvedimento da parte degli Anziani di congregazione.

Mentre la Australian Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse è ancora in corso, siamo lieti di annunciare che, il 28 novembre 2016, la Commissione ha pubblicato un rapporto di 110 pagine sui Testimoni di Geova e, per usare un eufemismo, non c’è un singolo risultato positivo trovato sia dall’inchiesta iniziale, nell’estate del 2015, che nelle successive osservazioni sia da parte della Commissione Reale che della difesa dei leader dei Testimoni di Geova.

Per coloro che desiderano leggere l’intero rapporto, il documento può essere letto e scaricato qui.

Anche se non abbiamo ancora avuto il tempo di elaborare e pubblicare ogni punto del documento, ci sono alcune sezioni chiave che rivelano gli sfortunati risultati di questa vasta indagine. A pagina 77 di questo documento troviamo il seguente argomento:

Risposta dell’Organizzazione dei testimoni di Geova agli abusi sessuali sui bambini

Tenuto conto delle varie questioni che abbiamo discusso in questa relazione, abbiamo raggiunto un certo numero di conclusioni generali sulla risposta dell’organizzazione dei Testimoni di Geova agli abusi sessuali sui bambini.

Non consideriamo l’organizzazione dei Testimoni di Geova un’organizzazione che risponde adeguatamente al problema degli abusi sessuali sui minori. Non crediamo che i bambini siano adeguatamente protetti dal rischio di abusi sessuali per i seguenti motivi:

  • L’organizzazione si basa su politiche e pratiche obsolete per rispondere alle accuse di abusi sessuali su minori. Inoltre, le politiche e le pratiche non sono soggetti a continue e costanti revisioni. Le politiche e le pratiche sono, in generale, del tutto inappropriate e inadatte nei casi di abusi sessuali su minori. Il fatto che l’organizzazione conservi e continui ad applicare politiche come la regola dei due testimoni nei casi di abusi sessuali su minori mostra una grave mancanza di comprensione della natura di tali abusi
  • Il sistema disciplinare interno dell’organizzazione, nell’esaminare le denunce di abusi sessuali, non è focalizzato sul bambino o sulla vittima di abusi in quanto è presieduto solo da maschi e offre alla vittima poca o nessuna scelta su dove indirizzare la propria denuncia

  • Le sanzioni disponibili nel sistema disciplinare interno dell’organizzazione sono deboli e lasciano gli autori di abusi sessuali su minori in libertà nell’organizzazione e nella comunità in generale
  • Nel decidere le sanzioni da imporre e/o le precauzioni da prendere nei confronti di un pedofilo noto o sospetto, l’organizzazione mostra inadeguatezza per quanto riguarda il rischio di recidiva di tale individuo. Questo dimostra una grave mancanza di comprensione della natura e dell’impatto degli abusi sessuali sui minori
  • La politica generale dell’organizzazione di non denunciare gli episodi di abusi sessuali su minori alla polizia o alle autorità specializzate – specialmente quando il denunciante è un bambino – dimostra da parte dell’organizzazione una grave mancanza nel garantire la sicurezza e la protezione dei bambini dell’organizzazione e della comunità in generale.

Le dichiarazioni della Commissione citate sopra non richiedono molte spiegazioni. Oltre ai definitivi ed evidenti difetti nella gestione delle vittime di abusi sessuali tra i Testimoni di Geova, le autorità coinvolte vanno ancora più a fondo nell’esaminare la psicologia mentalmente coercitiva tra i Testimoni e rivelano quanto sia devastante per una persona non solo essere stata vittima di abusi, ma l’angoscia vissuta da questa per essere stata ulteriormente vittimizzata dall’ostracismo da parte di un’organizzazione che spesso ha preso le parti dell’abusatore, piuttosto che della vittima. Un esempio è il caso di BCG. La Commissione ha riferito:

BCG temeva di essere ostracizzata, evitata e vilipesa da coloro che la circondavano. Ha detto che ha sempre vissuto nella paura del proprio padre e nel timore di Geova.

BCG ha detto alla Commissione Reale che, nel corso del procedimento penale a carico di suo padre, era terrorizzata che Geova l’avrebbe uccisa per aver denunciato alla polizia e per aver portato disonore al suo nome.

La paura e il controllo delle emozioni delle vittime non è stato trascurato dal team di ricercatori che hanno esaminato ogni aspetto della cultura dei Testimoni.

Riguardo ai dati analizzati, nel rapporto di 110 pagine sono state incluse le seguenti informazioni:

L’analisi dei documenti dell’organizzazione dei Testimoni di Geova ha anche mostrato che:

  • le accuse, le segnalazioni o i reclami che l’organizzazione ha ricevuto riguardano almeno 1.800 presunte vittime di abusi sessuali su minori
  • 579 di coloro contro i quali sono state fatte queste accuse hanno confessato di aver commesso abusi sessuali su minori
  • dei 1.006 membri contro i quali sono state effettuate le accuse di abusi sessuali su minori, 108 erano anziani o servitori di ministero al momento del primo presunto abuso
  • 28 presunti responsabili sono stati nominati come anziani o servitori di ministero dopo che era stata fatta una denuncia di abuso sessuale su minori nei loro confronti
  • 401 presunti colpevoli sono stati disassociati a seguito di una denuncia di abuso sessuale infantile e 230 di quei presunti responsabili sono stati successivamente reintegrati
  • di quelli disassociati, 78 sono stati disassociati in più di un’occasione a seguito di una denuncia di abusi sessuali su minori
  • In relazione ai dati, La Watchtower & Ors hanno sostenuto che:
  • non c’è stata alcuna prova davanti alla Commissione Reale che ci sono state 1.800 vittime
  • l’organizzazione dei Testimoni di Geova utilizza una definizione ampia di cattiva condotta sessuale e che tale definizione comprende anche il “sexting”
  • è diritto di un superstite adulto di abusi sessuali su minori, e non dell’organizzazione, decidere di denunciare il proprio abuso alla polizia
  • non vi è alcun obbligo legislativo, nella maggior parte delle giurisdizioni in cui sono stati riportati i 1006 presunti abusatori, di denunciare l’abuso alle autorità
  • in molti casi, “le vittime e le loro famiglie non hanno voluto che le autorità laiche venissero coinvolte”
  • un “mera recitazione di numeri non aiuterà il lavoro della Commissione [Reale]”

Non troviamo necessario commentare queste osservazioni. I numeri raccontano la storia. La maggior parte di questi argomenti sono affrontati altrove in questo rapporto.

Durante l’inchiesta iniziale l’avvocato della Watchtower, Vincent Toole, ha ammesso apertamente che la sede Bethel di Sydney ha ricevuto, in media, 3-4 chiamate al mese per quanto riguarda casi di abusi sessuali (nella sola Australia). Questo fatto è stato commentato così dalla Commissione:

Le prove fornite da Mr Toole sulla frequenza delle chiamate per abusi sessuali su minori è in linea con il numero e la frequenza delle accuse di abusi sessuali su minori riportate nei documenti che la Watchtower in Australia ha fornito alla Commissione Reale. Pertanto, ci sembra plausibile che l’organizzazione dei Testimoni di Geova in Australia riceva tutt’ora circa tre o quattro accuse di casi di abusi sessuali su minori ogni mese

Bisogna ricordare che le informazioni fornite dal sig Toole sono informazioni attuali, rivelando che nonostante i piccolissimi cambiamenti delle politiche di gestioni di abusi su minori nei Testimoni negli ultimi 20 anni non c’è stato alcun calo di sorta nelle accuse di abusi sui minori. Questo porta quindi a concludere che l’immagine di “protezione di Geova” sulla sua organizzazione visibile è solo, appunto, un’immagine o una verità immaginata, priva di alcun fondamento.

In un’ulteriore testimonianza sotto giuramento, l’avvocato della Watchtower Toole è stato costretto ad ammettere che i casi di abusi sessuali che alla fine hanno preso la loro strada verso la polizia e le altre autorità civili lo hanno fatto senza la cooperazione degli Anziani dei Testimoni di Geova. La Commissione ha concluso:

Non ci sono prove di fronte alla Commissione Reale che l’organizzazione dei Testimoni di Geova abbia avuto alcun ruolo o coinvolgimento nel portare all’attenzione delle autorità laiche alcuna denuncia di abusi sessuali su minori che è stata indagata dalle autorità secolari. Siamo convinti che è prassi generale dell’organizzazione dei Testimoni di Geova in Australia non segnalare le accuse di abusi sessuali su minori alla polizia o ad altre autorità, se non espressamente richiesto dalla legge

La Regola dei Due Testimoni

Un altro argomento trattato ampiamente nel corso della Commissione Reale è stato l’applicazione arcaica di quella che i Testimoni di Geova chiamano la regola dei “due testimoni”, una politica che richiede un 2° testimone di un crimine (come ad esempio gli abusi su minori), che chiaramente è impossibile nel caso di molestie sui bambini. Eppure, il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova si aggrappa a questa dottrina, nonostante tutte le opportunità avute di abbandonare questo insegnamento, senza compromettere le sue convinzioni. La Commissione ha concluso:

Un denunciante di abuso sessuale bambino, la cui affermazione non viene confermata dalla confessione del suo aggressore o da un secondo testimone oculare “credibile”, è definitivamente impotente e sottoposto ad un continuo trauma. Porre una vittima di abusi sessuali su minori in una tale posizione è oggi, come lo era anche 30 anni fa, inaccettabile e sbagliato.

La Royal Commission ritiene che, nell’interesse della sicurezza dei bambini, le istituzioni dovrebbero rivedere e migliorare tutte le loro politiche di gestione di abusi sessuali su minori. La regola dei due testimoni è un esempio di una posizione che, sulla base delle prove presentate alla Commissione Reale, non è stata rivista e migliorata sin da quando l’organizzazione dei Testimoni di Geova è stata fondata alla fine del 19° secolo. L’organizzazione dei Testimoni di Geova si basa su questa regola e la applica inflessibilmente anche al contesto di abuso sessuale infantile, regola che è stata scritta più di 2.000 anni fa.

Sanzioni nei confronti degli abusatori

I tribunali interni presieduti dagli Anziani dei Testimoni di Geova portano la maggior parte dei Testimoni a credere di essere al sicuro dai predatori sessuali ma, in realtà, anche quando tali individui vengono spiritualmente “condannati” e ripresi, o disassociati, il pericolo che facciano ulteriori vittime esiste ancora. La Commissione ha correttamente osservato:

se un noto molestatore viene considerato pentito, e per questo motivo semplicemente rimproverato, rimane in libertà in congregazione e nella comunità in generale

se un noto molestatore viene disassociato ma non segnalato e non altrimenti gestito dalle autorità, rimane in libertà nella comunità

Come dimostrato nei dettagli delle indagini australiane, e come dimostra la conoscenza comune dei predatori sessuali, anche il rappresentante della Watchtower Spinks ha ammesso che gli Anziani dei Testimoni di Geova spesso non prendono in considerazione la recidiva tra i molestatori di bambini. La Commissione ha quindi dichiarato:

Pertanto, la decisione di riprendere o espellere una persona dalla congregazione, non mostra alcuna considerazione obiettiva del rischio che quella persona potrebbe essere recidiva

Condannato l’ostracismo

Non è un mistero che la Commissione Australiana abbia preso in considerazione il profondo trauma affrontato dalle vittime che non solo sono state abusate (in molti casi da Testimoni in posizioni di autorità) ma, quando sono riuscite a divincolarsi da questa nociva organizzazione per salvaguardare la propria salute mentale e il proprio benessere, sono state ulteriormente traumatizzate dovendo affrontare il totale ostracismo per essersi dissociati volontariamente dall’organizzazione o per essere stati disassociati per aver parlato pubblicamente dei danni subiti dalle politiche della Watchtower. Anche se al momento non possiamo rivelare i dettagli, JW Survey sta indagando su un caso in cui alcuni Anziani sono stati recentemente rimossi dalle loro posizioni per aver riportato alla polizia le accuse di molestie avanzate contro un membro dei Testimoni di Geova.

È già abbastanza brutto che degli Anziani Testimoni vengano rimossi e disciplinati per aver collaborato con le autorità, ma è molto peggio che le vittime di abusi ricevano una doppia dose di angoscia per l’impossibilità di parlare delle ingiustizie che hanno subito per paura della massima disciplina della congregazione. La Commissione ha affermato:

La pratica dell’organizzazione dei Testimoni di Geova di ostracizzare i membri che si dissociano dall’organizzazione ha il potenziale molto reale di mettere una vittima di abusi nella posizione insostenibile di dover scegliere tra il costante trauma di dover condividere la comunità con il proprio aggressore e perdere la comunità del tutto

Conclusioni del Report

Non sorprende che, con tutte le prove presentate nelle conclusioni della Commissione, tra cui la testimonianza tristemente dannosa dell'”esperto” assunto dalla Watchtower, Dr. Monica Applewhite, il rapporto non ha potuto far altro che concludere con l’accusare l’organizzazione Watchtower di essere priva di qualsiasi corretta considerazione e significativa gestione dei casi di abuso su minori dei quali è stata messa al corrente in oltre 50 anni. Il Giudice McClelland e la sua squadra erano chiaramente sconvolti quando il più importante membro dei Testimoni citato in giudizio, Geoffrey Jackson, ha apertamente ammesso che non aveva nemmeno letto o esaminato la testimonianza delle donne le cui vite erano state distrutte dalle politiche della Watchtower, ma che si erano coraggiosamente fatte avanti per raccontare le loro storie.

La sintesi recita:

Tenuto conto delle varie questioni che abbiamo discusso in questa relazione, abbiamo raggiunto un certo numero di conclusioni generali sulla risposta dell’organizzazione dei Testimoni di Geova agli abusi sessuali sui bambini.

Non consideriamo l’organizzazione dei Testimoni di Geova un’organizzazione che risponde adeguatamente al problema degli abusi sessuali sui minori. Non crediamo che i bambini siano adeguatamente protetti dal rischio di abusi sessuali per i seguenti motivi:

  • L’organizzazione si basa su politiche e pratiche obsolete per rispondere alle accuse di abusi sessuali su minori. Inoltre, le politiche e le pratiche non sono soggetti a continue e costanti revisioni. Le politiche e le pratiche sono, in generale, del tutto inappropriate e inadatte nei casi di abusi sessuali su minori. Il fatto che l’organizzazione conservi e continui ad applicare politiche come la regola dei due testimoni nei casi di abusi sessuali su minori mostra una grave mancanza di comprensione della natura di tali abusi
  • Il sistema disciplinare interno dell’organizzazione, nell’esaminare le denunce di abusi sessuali, non focalizzato sul bambino o sulla vittima di abusi in quanto è presieduto solo da maschi e offre alla vittima poca o nessuna scelta su dove indirizzare la propria denuncia

  • Le sanzioni disponibili nel sistema disciplinare interno dell’organizzazione sono deboli e lasciano gli autori di abusi sessuali su minori in libertà nell’organizzazione e nella comunità in generale
  • Nel decidere le sanzioni da imporre e/o le precauzioni da prendere nei confronti di un pedofilo noto o sospetto, l’organizzazione mostra inadeguatezza per quanto riguarda il rischio di recidiva di tale individuo. Questo dimostra una grave mancanza di comprensione della natura e dell’impatto degli abusi sessuali sui minori
  • La politica generale dell’organizzazione di non denunciare gli episodi di abusi sessuali su minori alla polizia o alle autorità specializzate – specialmente quando il denunciante è un bambino – dimostra da parte dell’organizzazione una grave mancanza nel garantire la sicurezza e la protezione dei bambini dell’organizzazione e della comunità in generale.

Come recentemente riportato da JW Survey, la Commissione Reale dell’Australia ha tutt’altro che finito con i Testimoni di Geova. A partire dal 20 marzo 2017, sarà avviata un’indagine supplementare che si concentrerà sulle politiche e sulle procedure dell’organizzazione dei Testimoni che hanno contribuito alle migliaia di casi di abusi segnalati finora e sulle modalità con cui il governo si occuperà di questa organizzazione.

La vera tragedia è che la maggior parte di tutto questo si sarebbe potuto evitare, sia per le vittime che per la stessa Watchtower. La luce alla fine del tunnel è la garanzia che un’indagine imparziale e l’esposizione delle politiche distruttive della Watchtower porteranno certamente al risveglio di innumerevoli persone che hanno riposto la loro fiducia in un’organizzazione che ha danneggiato i propri fedeli.


Fonte del materiale: http://jwsurvey.org/child-abuse-2/news-bulletin-australian-government-issues-report-condemning-jehovahs-witnesses-sexual-abuse-policies