14 versi biblici che contraddicono l’ostracismo praticato dai Testimoni di Geova

Screen-Shot-2018-08-24-at-20.22.27-300x300.pngI Testimoni di Geova vengono generalmente considerati persone amichevoli, educate e rispettose della legge. Per un “esterno” è difficile immaginare un Testimone di Geova rude, offensivo o crudele.

Sebbene i Testimoni abbiano qualità per lo più ammirevoli come singoli individui, la leadership della religione sta attualmente affrontando un sempre più intenso scrutinio per alcune delle sue pratiche più inquietanti, specialmente quella dell’ostracismo verso gli ex membri.

Quando chiedi ad un Testimone di Geova informazioni sul trattamento che la sua religione riserva agli ex membri (disassociati o dissociati), ti verrà in genere data una risposta simile a questa: “Facciamo questo come atto di disciplina amorevole in obbedienza ad un comando di Dio“.

Quelli che ricevono tale trattamento risponderanno a ciò sottolineando che l’ostracismo al punto di non parlare con qualcuno è tutto fuorchè un’azione “amorevole” e questo tipo di comportamento ha spinto alcuni alla depressione e addirittura al suicidio.

Ma che dire del fatto che l’ostracismo sia “un comando di Dio?”

Quando si consultano le Scritture si scopre che la giustificazione biblica che la Watchtower usa per la sua politica dell’ostracismo è alquanto scarsa. In effetti, in questo articolo analizzerò 14 passi biblici che mettono in dubbio o contraddicono categoricamente questa controversa regola.

Prima di elencare questi versetti, forse sarebbe utile passare in rassegna i versetti biblici comunemente utilizzati a sostegno dell’ostracismo, insieme ai motivi fondamentali per cui ritengo che questi siano applicati in modo scorretto.

Versetti biblici usati dai Testimoni di Geova per sostenere l’ostracismo

1. Deuteronomio 21:20, 21; 22: 23, 24

e dire agli anziani della sua città: ‘Nostro figlio è ostinato e ribelle; si rifiuta di ubbidirci. È un ingordo e un ubriacone’. Quindi tutti gli uomini della sua città lo devono lapidare. Devi così eliminare ciò che è male in mezzo a te, e tutto Israele lo verrà a sapere e avrà paura. … “Se una vergine è fidanzata con un uomo, e un altro uomo la incontra in città e ha rapporti sessuali con lei,dovete portare entrambi alla porta di quella città e lapidarli: la ragazza perché non ha gridato nella città e l’uomo perché ha umiliato la moglie del suo prossimo. Devi così eliminare ciò che è male in mezzo a te.

Dobbiamo davvero prendere in considerazione la possibilità di lapidare i peccatori? La legge di Mosè è stata presumibilmente inchiodata al palo di tortura di Gesù (Col 2:14), motivo per il quale non mettiamo più a morte gli adulteri (o le vittime di stupro che non gridano!).

Se sei un Testimone, prima di dire “Ma questo è un esempio estremo! L’organizzazione non userebbe mai quei versetti per sostenere l’ostracismo!”, si prega di consultare il libro Organizzati a pagina 140.

2. Matteo 10:34-37

Non pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma spada. Sono infatti venuto a causare divisione, mettendo il figlio contro suo padre, la figlia contro sua madre e la nuora contro sua suocera. I nemici dell’uomo saranno proprio quelli di casa sua.Chi vuole più bene a suo padre o a sua madre che a me non è degno di me, e chi vuole più bene a suo figlio o a sua figlia che a me non è degno di me.

Quando viene letto nel contesto, questo passaggio parla chiaramente dei seguaci di Gesù che vengono ostracizzati dai membri non credenti della loro famiglia, non viceversa.

3. 1 Corinti 5:5-7, 11-13

dovrete consegnare quell’uomo a Satana per la distruzione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del SignoreNon è bello che vi vantiate. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutto l’impasto?Eliminate il vecchio lievito per poter essere un nuovo impasto, privo di lievito, come in effetti già siete. E infatti Cristo, il nostro agnello pasquale, è stato sacrificato. … Ora però vi scrivo di smettere di stare in compagnia di chi è chiamato fratello ma pratica l’immoralità sessuale o è avido, idolatra, oltraggiatore, ubriacone o ladro, non mangiando nemmeno con una persona del genere. Devo forse giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate, mentre Dio giudica quelli di fuori? “Allontanate la persona malvagia di mezzo a voi”.

C’è ovviamente una differenza tra non “stare in compagnia” o socializzare (per esempio cenare) con qualcuno e ignorarlo come se non esistesse, evitando persino di rivolgergli la parola. E “chi è chiamato fratello” non deve necessariamente essere applicato ai membri della famiglia. Anche la Watchtower concede alcune deroghe a questo riguardo, consentendo a un marito disassociato di rimanere con sua moglie e permettendo ai figli di continuare a vivere con i loro genitori disassociati. Inoltre, il capitolo 3 di 2 Tessalonicesi fa chiarezza sul capitolo 5 di 1 Corinti, come spiegherò più avanti.

4. 1 Timoteo 1:20

Tra questi ci sono Imenèo e Alessandro, che io ho consegnato a Satana, perché dalla disciplina imparino a non bestemmiare.

Consegnato a Satana” non dice nulla sull’ostracismo come praticato dai Testimoni di Geova.

5. 1 Giovanni 2:19

Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri. Se infatti fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi. Ma sono usciti perché fosse chiaro che non tutti sono dei nostri.

Questo versetto descrive semplicemente coloro che smettono di credere o si “dissociano”. Non dice ai credenti di evitarli.

6. 2 Giovanni 7-11

Infatti sono venuti nel mondo molti ingannatori, persone che non riconoscono che Gesù Cristo è venuto nella carne. Ecco chi è l’ingannatore e l’anticristoState attenti a voi stessi, affinché non distruggiate il frutto dei nostri sforzi, ma al contrario possiate ricevere una ricompensa piena. Chiunque va oltre e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio. Chi rimane in questo insegnamento è colui che ha sia il Padre sia il Figlio. Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Infatti chi gli rivolge un saluto si rende complice delle sue opere malvagie.

Questo versetto parla di “anticristi” che negano Gesù. Chiaramente, non tutti coloro che vengono disassociati cessano di essere cristiani credenti. Anche quelli che cessano di essere religiosi non hanno bisogno di essere evitati secondo questo versetto, perché è contraddetto da un altro versetto biblico che vedremo più avanti.

Ovviamente ci sono altri versetti della Bibbia usati dalla Watchtower quando si tratta di promuovere la pratica dell’ostracismo (i versetti che descrivono l’esecuzione divina di certi israeliti, ad esempio i figli di Aaronne o Cora ed i suoi seguaci, alcuni che mi vengono in mente) ma per amore della discussione ho cercato di concentrarmi sulle scritture più dirette e / o usate più spesso.

Versetti biblici che contraddicono l’ostracismo praticato dai Testimoni di Geova

Avendo analizzato i versetti della Bibbia più frequentemente usati dalla Watchtower in difesa della sua politica dell’ostracismo, ora possiamo concentrarci sui versi che la contraddicono. E si scopre che ce ne sono più di quanto si possa pensare.

Per brevità, citerò solo parzialmente alcuni dei versi più lunghi, ma raccomanderei di cercarli per conto proprio e di leggere i passaggi citati nella loro interezza, in particolare se si è scettici sul modo in cui li sto applicando.

1. Matteo 5:43-48

“Avete sentito che fu detto: ‘Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico’. Ma io vi dico: continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitanoper dimostrarvi figli del Padre vostro che è nei cieli, perché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse? E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno la stessa cosa anche le persone delle nazioni? Voi dovete dunque essere perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste.

Non puoi dire di amare il tuo nemico se rifiuti di parlare con lui o lei. Questo versetto fornisce anche un contesto a Matteo capitolo 18, che menzionerò più tardi, poiché lì Gesù disse che i peccatori dovrebbero essere trattati come persone “delle nazioni” (in altre parole, non più come “fratelli”) e qui sta dicendo che i suoi seguaci non dovrebbero andare orgogliosi per il fatto di salutare solo i propri fratelli.

2. Matteo 9:10-13

Più tardi, mentre Gesù era a tavola nella casa, arrivarono molti esattori di tasse e peccatori che si misero a mangiare con lui e con i suoi discepoli. Ma, vedendo questo, i farisei dissero ai suoi discepoli: “Perché il vostro maestro mangia con esattori di tasse e peccatori?” Avendoli sentiti, Gesù disse: “Non sono quelli che stanno bene ad avere bisogno del medico, ma i malati. Perciò andate e imparate che cosa significa questo: ‘Voglio misericordia, non sacrificio’. Io, infatti, non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.

Gesù qui sostiene il principio che, solo perché qualcuno è un peccatore, questo non significa che dovrebbe essere evitato. In effetti, l’ostracismo rende impossibile aiutare qualcuno a correggere il proprio comportamento. La pietà, secondo Gesù, è la cosa più importante.

È anche interessante notare che il fatto che Gesù mangiasse con i peccatori era una continua fonte di irritazione per i leader religiosi ebrei, in particolare secondo i vangeli sinottici. Se Gesù voleva lasciare ai suoi seguaci l’impressione che i peccatori dovessero essere evitati ed ostracizzati, certamente non ha fatto un buon lavoro. (Confronta Matteo 11:19, Marco 2:16, Luca 5:30, 7:34, 15: 1, 2)

tax-collectors-768x384.jpg

Gesù veniva criticato dai leader religiosi ebrei perchè socializzava con i peccatori (fonte Immagine: JW.org)

3. Matteo 18:15-17

“Inoltre, se tuo fratello commette un peccato, va’ e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato tuo fratello. Ma se non ti ascolta, prendi con te uno o due altri, così che ogni questione sia stabilita sulla base della dichiarazione di due o tre testimoni. Se non li ascolta, parla alla congregazione. Se non ascolta neanche la congregazione, consideralo proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse.

Nessuna autorizzazione per i comitati giudiziari formati dagli Anziani dei Testimoni di Geova. Piuttosto, i credenti dovevano risolvere i problemi tra di loro. Inoltre, dal momento che Gesù mangiava con gli esattori di tasse (come abbiamo già stabilito), chiaramente l’ostracismo totale in stile Watchtower non era disponibile nel menu neanche nella peggiore delle ipotesi.

4. Luca 6:27

“Ma a voi che ascoltate, dico: continuate ad amare i vostri nemici, a fare il bene a quelli che vi odiano

Di nuovo, è impossibile amare qualcuno o fargli del bene se si fa finta che non esista. E stiamo parlando di “nemici” che “odiano” i credenti. La maggior parte dei Testimoni di Geova che sono stati disassociati non sentono altro che amore per la loro famiglia credente, ma vengono comunque ostracizzati.

5. Luca 6:35-37

Al contrario, continuate ad amare i vostri nemici, a fare il bene e a prestare senza sperare nulla in cambio; allora la vostra ricompensa sarà grande, e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è buono con gli ingrati e i malvagi. Continuate a essere misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. “Inoltre smettete di giudicare, e non sarete giudicati affatto; smettete di condannare, e non sarete condannati affatto. Continuate a perdonare, e sarete perdonati.

Di nuovo, non puoi mostrare gentilezza verso “gli ingrati e i malvagi” evitandoli. Gesù voleva che i suoi seguaci fossero più inclini a perdonare piuttosto che a giudicare, ricordando loro che la pietà dovrebbe essere il fattore preminente. Può essere considerato misericordioso separare qualcuno dai propri cari?

6. Luca 10:25-37

Ma volendo mostrarsi giusto, l’uomo chiese a Gesù: “Chi è davvero il mio prossimo?” In risposta Gesù disse: “Un uomo che scendeva da Gerusalemme a Gèrico cadde vittima di briganti che lo spogliarono, lo picchiarono e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando vide l’uomo passò oltre dal lato opposto. Anche un levita, quando giunse in quel punto e lo vide, passò oltre dal lato opposto.Invece un samaritano che viaggiava su quella strada, quando fu lì e lo vide, si impietosì.Allora andò da lui e fasciò le sue ferite, versandovi sopra olio e vino. Poi lo mise sulla sua bestia da soma, lo portò in una locanda e si prese cura di lui. Il giorno dopo tirò fuori 2 denari, li diede al locandiere e gli disse: ‘Abbi cura di lui; e se spenderai qualcosa in più, te lo darò al mio ritorno’.Chi di questi tre ti sembra che si sia comportato da prossimo nei confronti dell’uomo che cadde vittima dei briganti?”L’uomo rispose: “Quello che agì con misericordia verso di lui”. Quindi Gesù gli disse: “Va’, e anche tu fa’ la stessa cosa”.

Nella famosa parabola di Gesù, che considero il più bel passaggio della Bibbia, il vero “prossimo” si rivelò essere l’eretico (il Samaritano) che aveva ciò che gli ebrei consideravano credenze religiose apostate, ed era proprio ad un tale “prossimo” che Gesù ricordò ai suoi seguaci di mostrare amore.

7. Luca capitolo 15

Ora tutti gli esattori di tasse e i peccatori si radunarono intorno a Gesù per ascoltarlo. E sia i farisei che gli scribi si misero a mormorare: “Quest’uomo accoglie i peccatori e mangia con loro”. Allora lui presentò questa parabola: “Quale uomo fra voi, se ha 100 pecore e ne smarrisce una, non lascia le 99 nel deserto per andare a cercare la smarrita finché non la trova? E, quando la trova, se la mette sulle spalle pieno di gioia. … Vi dico che allo stesso modo c’è gioia fra gli angeli di Dio per un peccatore che si pente”. Poi raccontò: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane gli disse: ‘Padre, dammi la parte di proprietà che mi spetta’. Allora il padre divise i suoi averi fra i due. Dopo qualche giorno, il figlio più giovane prese le sue cose e se ne andò in un paese lontano, dove sperperò tutto ciò che aveva facendo una vita dissoluta. Dopo che ebbe speso ogni cosa, in quel paese ci fu una grave carestia e lui si ritrovò nel bisogno.Arrivò perfino a mettersi alle dipendenze di un abitante del paese, che lo mandò nei propri campi a pascere porci. E desiderava saziarsi delle carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gli dava nulla. “Quando tornò in sé, disse: ‘Quanti uomini al servizio di mio padre hanno pane in abbondanza, e io muoio di fame! Ecco cosa farò: tornerò da mio padre e gli dirò: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te.Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno di quelli al tuo servizio”’. Allora partì e tornò da suo padre. Mentre era ancora lontano, il padre lo vide e provò compassione per lui, e gli corse incontro e lo abbracciò baciandolo affettuosamente.E il figlio gli disse: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te. Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio’. Ma il padre disse ai suoi schiavi: ‘Presto, portate un abito, il migliore; vestitelo e mettetegli un anello al dito e sandali ai piedi. Prendete anche il vitello ingrassato e scannatelo. Mangiamo e festeggiamo,perché questo mio figlio era morto ma è ritornato in vita; era perduto ma è stato ritrovato’. E si misero a far festa. … Ma non potevamo non rallegrarci e far festa, perché tuo fratello era morto ma è ritornato in vita; era perduto ma è stato ritrovato’”.

Questo capitolo della Bibbia, quando letto nel contesto e pienamente contemplato, è un colpo mortale alla politica dell’ostracismo Watchtower, che è probabilmente il motivo per cui raramente viene menzionato quando si parla di come devono essere trattati i disassociati.

Si noti che il motivo per cui Gesù raccontò la parabola del figliol prodigo fu che era stato nuovamente criticato per essere troppo amichevole con i peccatori. Rispose ricordando ai suoi accusatori che era impossibile aiutare qualcuno o essere un buon esempio rifiutando di interagire con loro.

Nella parabola stessa, Gesù descrive un figlio ribelle che ritorna solo dopo aver esaurito i suoi averi, non potendo quindi più continuare il suo stile di vita dissoluto. Una tale persona verrebbe disassociata dagli Anziani dei Testimoni di Geova perchè avrebbe mostrato solo quella che viene definita “tristezza del mondo“.

La tristezza del mondo, secondo la Watchtower, “piange le spiacevoli conseguenze che gli errori comportano. Ma non piange per l’ingiustizia stessa, o per il biasimo che reca su Dio“. (W72 7/15 p. 438) Inoltre, il racconto dice che il padre corre ad abbracciare suo figlio “mentre era ancora lontano“, in altre parole, prima che potesse essere determinato il livello di pentimento.

prodigal-son-768x384.jpg

Il padre corre ad abbracciare il figlio prodigo mentre era “ancora lontano” (fonte Immagine: JW.org)

8. 2 Corinti 2:1-7

Infatti ho deciso che la mia prossima visita da voi non sarà triste. Se vi rattristo, chi mi rallegrerà se non colui che ho reso triste? Vi ho scritto quello che vi ho scritto affinché, quando verrò, io non sia reso triste da coloro che dovrebbero darmi gioia, perché ho fiducia che quello che dà gioia a me dà gioia anche a tutti voi. Vi ho scritto infatti con molte lacrime, con molta afflizione e angoscia di cuore, non per rattristarvi, ma per farvi sapere quanto è profondo l’amore che ho per voi. Ora, se qualcuno è stato motivo di tristezza, non ha rattristato me, ma in una certa misura — lo dico per non essere troppo duro — tutti voi. Per quest’uomo è sufficiente il rimprovero che la maggioranza di voi gli ha fatto. Adesso dovreste piuttosto perdonarlo benevolmente e confortarlo, così che non sia sopraffatto da una tristezza troppo grande.

È interessante notare che nella sua lettera seguente a quella di 1 Corinti (in cui viene dato il consiglio più diretto sul trattamento dei trasgressori), Paolo emette una vaga nota di rammarico per ciò che aveva scritto o, almeno, per come era stato interpretato. (“Se vi rattristo, chi mi rallegrerà se non colui che ho reso triste?“) Ricorda alla congregazione il bisogno di perdonare affinchè il trasgressore non sia “sopraffatto da una tristezza troppo grande” e suggerisce persino che un “Per quest’uomo è sufficiente il rimprovero che la maggioranza di voi gli ha fatto“. Questo indica che non è necessario che ogni individuo nella congregazione “rimproveri” il trasgressore. Era possibile, nella mente di Paolo, che le sue parole fossero state applicate troppo severamente.

9. Colossesi 3:13,14

Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi senza riserve, anche se qualcuno ha motivo di lamentarsi di un altro. Proprio come Geova vi ha perdonato senza riserve, così dovete fare anche voiMa in aggiunta a tutto questo, rivestitevi di amore, perché è un legame che unisce perfettamente.

Auto esplicativo! Stai davvero sopportando qualcuno o perdonandolo senza riserve se lo tratti come se non esistesse?

10. 1 Tessalonicesi 4:3-12

Questa è infatti la volontà di Dio, che siate santi e vi asteniate dall’immoralità sessuale. Ognuno di voi sappia padroneggiare il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi al desiderio sessuale avido e sfrenato come fanno le nazioni che non conoscono Dio. Nessuno vada oltre i limiti della decenza o si approfitti del proprio fratello in questo campo, perché Geova punisce tutti questi peccati, come già vi abbiamo detto e ribadito con forza.Dio non ci ha chiamato all’impurità, ma alla santità; perciò chi disprezza queste cose non disprezza l’uomo, ma Dio, che vi dà il suo spirito santo. Quanto all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriviamo, perché è Dio che vi insegna ad amarvi gli uni gli altri; e in effetti questo lo fate con tutti i fratelli dell’intera Macedonia. Ma vi incoraggiamo, fratelli, a farlo ancora di più. Fate tutto il possibile per vivere in pace, badare ai fatti vostri e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo insegnato, così che possiate comportarvi con decoro davanti a quelli di fuori e non abbiate bisogno di nulla.

Paolo credeva che Dio avrebbe punito i trasgressori, ed era Dio, non l’uomo, a cui si deve dare conto. Questo è un tema ricorrente negli scritti di Paolo, vale a dire il futuro giudizio nell’aldilà piuttosto che nell’aldiquà e ora.

apostlepaul-e1425281480516

Paolo ripetutamente espresse la sua convinzione che la punizione per i malfattori fosse nell’aldilà piuttosto che qui e ora

 

I cristiani credenti non dovevano prendere la questione della punizione nelle loro mani. Dovevano “amarsi l’un l’altro” e “badare ai fatti loro“.

Si può dire che gli Anziani dei Testimoni di Geova “badano ai fatti loro” quando indagano e interrogano i membri della congregazione accusati di peccati (fino al punto di approfondire le questioni sessuali in dettagli non necessari) Può essere considerata una prova di “amore fraterno” comportarsi in questo modo?

11. 1 Tessalonicesi 5:14,15

D’altra parte, fratelli, vi esortiamo ad ammonire i disordinati, a confortare chi è depresso, a sostenere i deboli, a essere pazienti con tuttiBadate che nessuno renda male per male a qualcun altro; anzi cercate sempre il bene gli uni degli altri e di tutti.

Di nuovo, auto esplicativo. Non puoi “sostenere i deboli” ostracizzandoli e usando le relazioni familiari contro di loro. È necessaria pazienza, così come l’evitare comportamenti vendicativi, giudicanti, cioè il ripagare “male per male” attraverso un’eccessiva disciplina.

12. 2 Tessalonicesi 3:6-15

Fratelli, nel nome del nostro Signore Gesù Cristo vi diamo istruzioni di allontanarvi da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo la tradizione che avete ricevuto da noiVoi stessi sapete come dovete imitare il nostro esempio, perché fra voi non ci siamo comportati disordinatamente né abbiamo mangiato gratuitamente il cibo di nessuno. … Ora, sentiamo che alcuni fra voi si comportano disordinatamente: non lavorano affatto e si intromettono in quello che non li riguarda. A questi ordiniamo e raccomandiamo nel Signore Gesù Cristo di lavorare quietamente e di mangiare il cibo che si guadagnano. Quanto a voi, fratelli, non smettete di fare il bene. Ma se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, tenetelo segnato e smettete di stare in sua compagnia, in modo che si vergogni. Comunque non consideratelo un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello.

Se leggi il capitolo 3 di 2 Tessalonicesi e lo confronti con il capitolo 5 di 1 Corinti, troverai che entrambi i passaggi stanno discutendo lo stesso problema su come trattare i malfattori.

Piuttosto che essere istruzioni separate – una per la “disassociazione” (1 Corinti) una per la “segnatura” (2 Tessalonicesi) – Paolo chiarisce che la raccomandazione di “smettere di stare in compagnia” (socializzare) con una persona “disordinata” si applica a tutto il comportamento delineato in “questa lettera” di 2 Tessalonicesi (vedere versetto 14) che nel capitolo precedente include un rimprovero all'”uomo dell’illegalità” che “non crede nella verità ma si diletta nell’ingiustizia“.

Ricordate 2 Giovanni 10 (citato in precedenza) in cui ai lettori veniva detto di ostracizzare gli “anticristi” tra loro non ricevendoli nelle loro case o dicendo un saluto a loro? Bene, qui abbiamo istruzioni diverse. La punizione suggerita da Paolo per questi è molto meno estrema. Per quanto lo riguardava, “l’uomo dell’illegalità” che “si oppone e si esalta al di sopra di ogni cosiddetto dio o oggetto di culto” poteva essere trattato con più indulgenza, perché era compito di Gesù “farla finita” con tali persone durante “la manifestazione della sua presenza” se non avessero corretto il loro corso. (2 Tessuti 2:3-8)

Di nuovo, Paolo apparentemente credeva che la paura morbosa della distruzione imminente dei trasgressori fosse una motivazione sufficiente per riportarli in sé, quindi il suo ripetuto consiglio ai cristiani era di non preoccuparsi della situazione.

Anche quando dice ai credenti di prendere le distanze da quelli “disordinati” tra loro, questo doveva essere fatto solo in misura limitata, cioè astenendosi dal “stare in sua compagnia“, mangiare con “o associarsi” a una persona simile – e, anche allora , dovevano “continuare ad ammonirlo come un fratello“.

13. 1 Timoteo 5:8

Certo, se uno non provvede ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede.

Se non stai provvedendo materialmente o emotivamente ad un membro della tua famiglia, forse perché sei stato persuaso ad evitarlo da fanatici religiosi, sei peggiore di una persona senza fede.

14. Ebrei 10:26-31

Se pratichiamo il peccato volontariamente dopo aver ricevuto l’accurata conoscenza della verità, non rimane più nessun sacrificio per i peccati, ma soltanto una sorta di paurosa attesa del giudizio e un’ardente ira che divorerà gli avversariChi viola la Legge di Mosè viene messo a morte senza pietà in base alla testimonianza di due o tre persone. Secondo voi, non meriterà una punizione molto più severa chi ha calpestato il Figlio di Dio, ha considerato di poco conto il sangue del patto mediante il quale era stato santificato e ha disprezzato lo spirito dell’immeritata bontà? Conosciamo infatti Colui che ha detto: “La vendetta è mia; io ripagherò”, e ancora: “Geova giudicherà il suo popolo”. È terribile cadere nelle mani dell’Iddio vivente!

È interessante notare che questo passo veniva citato in un articolo Svegliatevi! nel 1947, intitolato “Sei stato scomunicato?” (g47 1/8, pagg. 27, 28) – un articolo antecedente all’istituzione della pratica della disassociazione Watchtower, che fu introdotta nel 1952. (Le scansioni sono disponibili qui e qui)

L’articolo sosteneva con forza che la scomunica, che la Watchtower equipara alla disassociazione (vedi “Espulsione” in Perspicacia Vol.1), è uno strumento di “potere ecclesiastico e tirannia secolare“, “non senza influenza pagana“, cioè “del tutto estraneo agli insegnamenti biblici.”

Il passo degli Ebrei scelto dalla Watchtower per argomentare questo punto evidenzia ancora una volta la convinzione di Paolo che la punizione fosse esclusivamente compito di Dio, non degli uomini.

Crudele, non biblica e dannosa persino per la Watchtower

Quindi la prossima volta che un Testimone di Geova ti dirà che, ostracizzando il loro disassociato membro della famiglia, sta obbedendo ad un comando di Dio, educatamente ricordagli che il Nuovo Testamento è disseminato di comandi di mostrare amore e misericordia e di astenersi dal giudicare o mettere in atto punizioni.

Persino Paolo, il testimonial della Watchtower quando argomenta l’ostracismo, credeva che i peccatori fossero responsabili solo davanti a Dio, e sembra esprimere rammarico ai Corinti per il fatto che il consiglio che aveva dato nella sua prima lettera avrebbe potuto provocare “eccessiva tristezza” se applicato spietatamente.

Ma la più grande ironia della politica dell’ostracismo Watchtower è che, oltre a essere crudele e non biblica, è in realtà dannosa per gli stessi obiettivi dell’organizzazione. Se il Corpo Direttivo dovesse invertire tale politica, la sua organizzazione si libererebbe immediatamente di gran parte della sua reputazione settaria rendendo più facile attirare nuovi convertiti.

Certo, ci sarebbe inevitabilmente un esodo se ai Testimoni fosse permesso di decidere liberamente se restare o meno e non fossero più imprigionati in un’organizzazione coercitiva. Ma chiunque resterebbe (credo che staremmo ancora parlando nell’ordine di milioni) potrebbe essere veramente considerato un credente devoto la cui lealtà verso l’organizzazione sarebbe fuori discussione.

Purtroppo, è improbabile che la situazione cambi a breve. L’attuale Corpo Direttivo ha sposato in pieno la politica dell’ostracismo ereditata dai suoi antenati degli anni ’80 con una serie di articoli Torre di Guardia e video di propaganda che rafforzano la regola e specificano di ostracizzare persino i membri della propria famiglia disassociati (solo nel 2016 ci sono stati due video/film sull’argomento).

È per questo motivo che JWsurvey rimane impegnato a mettere in evidenza le politiche abusanti inflitte ai Testimoni di Geova, che non meritano di essere sfruttati, minacciati o ingannati. Anche se lo “schiavo fedele” sembra indifferente alle sofferenze che sta causando, noi che sentiamo il peso della sua crudeltà continuiamo a fare appello al “mondo esterno” in maniera forte e insistente e i media, i vari legislatori e gli influencer stanno iniziando a interessarsi alla questione. Lentamente ma inesorabilmente, le nostre voci vengono ascoltate.

 


Link all’articolo originale: http://jwsurvey.org/cedars-blog/14-bible-verses-that-dismantle-shunning-as-practiced-by-jehovahs-witnesses